Asia/China Growth Equities – Jian Shi Cortesi

Jian Shi Cortesi punta i riflettori su un’interessante combinazione tra le valutazioni contenute e i fattori macro positivi per le azioni cinesi e asiatiche, evidenzia che ci sono ancora delle idee errate sugli investimenti nella regione e crede che la leadership del mercato potrebbe passare dal Sud-est asiatico alla Cina.

Quali eventi hanno avuto le maggiori ripercussioni sull’asset class che segue nel corso del 2022?

Nel 2022 i mercati azionari asiatici e cinesi hanno risentito di un insieme di fattori, ovvero il rialzo dei tassi di interesse in alcuni mercati dell’Asia, la forza del dollaro e le restrizioni per il Covid in Cina. Gli investitori erano inoltre preoccupati per il rischio geopolitico correlato alla guerra in Ucraina. Negli ultimi 20 anni abbiamo assistito a diversi cicli di mercato in Asia e in Cina, in tutti i casi al picco del ciclo la fiducia degli investitori era salda. Al livello minimo del ciclo, invece, il pessimismo è imperante. A ottobre dell’anno scorso il sentiment degli investitori era estremamente pessimista. E non credo sia mai stato così pessimista negli ultimi 20 anni. Di conseguenza, molti investitori hanno ridotto l’esposizione al mercato azionario asiatico e cinese, e l’indice MSCI China nell’ottobre dello scorso anno è sceso del 60% dal livello massimo del 2021. Verso la fine dell’anno, quando la Cina ha allentato le restrizioni per il Covid cogliendo i mercati di sorpresa, il mercato in Asia e in Cina ha recuperato moltissimo.

Cosa può offrire quest’asset class nel contesto attuale?

Le valutazioni convenienti abbinate ai fattori macro positivi sono normalmente una combinazione di elementi favorevole per i mercati azionari cinesi e asiatici. Lo abbiamo già visto in Cina, molti hanno avuto il Covid, sono guariti e ora sono tornati al lavoro. Noi crediamo che tutti e tre i fattori negativi che abbiamo citato in precedenza quest’anno potrebbero trasformarsi in elementi positivi. Molti Paesi asiatici cesseranno inoltre i rialzi dei tassi. Le azioni in Cina e in Asia hanno già recuperato sulla scorta della flessione del dollaro e dell’allentamento della politica per il Covid in Cina.

Quali sono le prospettive per il 1° trimestre e il resto del 2023?

Tra i Paesi asiatici, l’anno scorso i mercati dell’India e del Sud-est asiatico hanno riportato ottime performance. Secondo noi, quest’anno la leadership del mercato potrà passare ai mercati del nord dell’Asia, come la Cina, per via del divario delle valutazioni e per i fattori macro positivi, come la riapertura delle attività. Gli investitori sono più fiduciosi, recentemente molte società di investimento sono più ottimiste nei confronti dei mercati asiatici e cinesi. Secondo i dati, però, molti investitori hanno ancora una posizione sottopesata in azioni cinesi e asiatiche. Man mano che inizieranno a investire e a incrementare l’esposizione, i flussi dovrebbero tornare positivi. Nella nostra strategia puntiamo sui titoli in grado di recuperare nel breve periodo che beneficeranno dell’allentamento delle restrizioni. Abbiamo investito anche in alcune società in previsione della crescita a lungo termine. Molti di questi titoli hanno perso molto e ora scambiano a valutazioni molto interessanti. C’è chi ha ancora delle idee sbagliate su questo mercato. Per esempio, molti investitori internazionali sono ancora convinti che il governo cinese sia contrario al settore Internet, nonostante le ripetute rassicurazioni da parte dei rappresentanti del governo. Tale idea errata ha prodotto anomalie nei prezzi, ma anche opportunità di investimento, e noi siamo pronti ad approfittarne.

C’è un grafico in particolare che monitorerete attentamente quest’anno?

Un grafico che monitoriamo sempre attentamente riguarda l’indice del dollaro USA. Normalmente quando il dollaro si rafforza, la propensione al rischio tende a diminuire e gli investitori si preoccupano per diversi fattori. Quando il dollaro è forte, la propensione a investire nei mercati emergenti diminuisce, sia nel mercato azionario che nel reddito fisso in Asia. D’altra parte è anche vero che, quando l’indice scende, il dollaro si indebolisce. In genere torna l’interesse per le azioni asiatiche, per cui noi continueremo a monitorare questo grafico con molta attenzione.



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Jian Shi Cortesi

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