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Dall’anno della tigre a quello del coniglio: la ripresa dei consumi in Cina nel 2023

La tanto attesa riapertura della Cina dopo la pandemia è finalmente iniziata e presenta aspetti analoghi ma anche diversi dalle riaperture precedenti negli Stati Uniti e in Europa, nonché dall’iniziale ripresa in Cina del 2020. Jian Shi Cortesi e Swetha Ramachandran illustrano i fattori trainanti e i potenziali beneficiari della prevista impennata dei consumi in Cina nel 2023.

01 febbraio 2023

Il Capodanno cinese, il primo in Cina dal 2019 senza le restrizioni per il Covid, segna la fine dell’anno della tigre e l’inizio dell’anno del coniglio. La chiusura della politica zero-Covid darà un forte stimolo all’economia e ai mercati cinesi per il resto del 2023. All’inizio dell’anno del coniglio, ci è venuto in mente il Bianconiglio di un classico per bambini, Alice nel paese delle meraviglie, che nervosamente ripete: “È tardi, è tardi!”. Gli investitori che hanno assistito alla significativa ripresa del mercato cinese e delle azioni esposte in Cina dal mese di novembre probabilmente condividono la stessa sensazione, di essersi lasciati sfuggire la ripresa cinese. In realtà noi crediamo che l’imminente aumento dei consumi in Cina non sia ancora stato scontato dai prezzi delle azioni cinesi, o delle azioni globali con un’esposizione significativa nei consumi cinesi (compresi i beni di lusso), poiché siamo convinti che sia il ritmo che la portata della ripresa della domanda supereranno le attuali aspettative del mercato.

Qual è la situazione attuale? La variante Omicron del Covid si è diffusa rapidamente in Cina dopo che il Paese ha iniziato il processo di riapertura delle attività a dicembre. I contagi sembrano in diminuzione nelle aree urbane, dove vive circa il 65% della popolazione, ma le festività per il Capodanno cinese potrebbero dare il via a una nuova ondata di contagi nelle aree rurali, poi si dovrebbe tornare alla “vita normale” dopo tre anni. Il traffico è già in forte aumento nelle grandi città, e la mobilità tra città cinesi sta tornando ai livelli pre-pandemia, mentre la domanda di viaggi durante le vacanze per il Capodanno è cresciuta molto nel Paese.

Quale sarà il futuro? Indubbiamente la rimozione delle restrizioni per il Covid in Cina non sarà un processo senza intoppi, comunque la riapertura ha già avuto effetti molto positivi sull’economia interna, ora che la domanda inespressa inizia a manifestarsi con la Festa di primavera. Anche chi sceglie di non spostarsi durante le vacanze probabilmente quest’anno spenderà di più rispetto agli anni precedenti per beni e servizi locali, ora che negozi, ristoranti e intrattenimenti potranno operare senza limitazioni. Negli Stati Uniti e in Europa, per esempio, la riapertura è stata contrassegnata dal graduale passaggio della spesa dai beni ai servizi (divertimenti, ristoranti), attività che non si potevano svolgere durante il lockdown. Come a Occidente, nel brevissimo termine registreremo probabilmente il passaggio dagli acquisti online al ritorno nei negozi, poiché i consumatori riscoprono il piacere di fare acquisti e di divertirsi fuori casa. Da un recente sondaggio è emerso che le tre attività che i consumatori cinesi vogliono fare dopo il Covid sono in particolare: viaggiare, cenare fuori e tenersi in esercizio all’aperto.

Una ripresa tutta “cinese”. Una delle differenze fondamentali tra le famiglie cinesi e quelle americane è che le famiglie in Cina hanno sempre avuto un tasso di risparmio elevato anche prima della pandemia, superiore al 30% rispetto al 5-6% degli Stati Uniti, mentre nel 2020 è salito alla percentuale record del 38%. I consumatori cinesi all’inizio della fase di riapertura hanno dunque una situazione patrimoniale robusta. I consumi inferiori alle medie degli ultimi tre anni (per via degli spostamenti ridotti e della prudenza negli acquisti) hanno fatto aumentare molto il risparmio in eccesso. Le stime che tentano di quantificare i risparmi variano a seconda della fonte, tra 4 e 10 mila miliardi di RMB, ovvero il 6-12% del Pil.

È utile ricordare che il fenomeno dell’impennata della spesa in reazione al lockdown è partito in Cina nel 2020. Il Paese infatti era stato il primo a entrare e poi a uscire, almeno inizialmente, dalla pandemia scatenando un’ondata di spesa post-lockdown. La differenza questa volta è che i consumatori hanno accumulato un eccesso di risparmio per (quasi) tre anni rispetto ai tre mesi del 2020, per cui la domanda latente è assai maggiore.

 
Fonte: PBOC, JP Morgan. Unicamente a scopo di esempio.

 
Fonte: NBS, JP Morgan. Unicamente a scopo di esempio.

Anche la politica sembra incentivare la ripresa dei consumi. Secondo le Linee guida strategiche sull’espansione della domanda interna 2022-2035 del Consiglio di stato cinese, il governo continuerà a promuovere i consumi tradizionali, come l’auto e la casa, ma anche i servizi come il turismo, lo sport, l’assistenza all’infanzia e agli anziani. Le recenti dichiarazioni sulla “prosperità condivisa” continuano a sottolineare la natura espansiva della politica per tutti, più che la redistribuzione del reddito, per cui il fine ultimo è quello di raddoppiare le dimensioni della classe media cinese a 800 milioni entro la fine del decennio.

Chi guadagnerà dalle riaperture in Cina? A nostro giudizio, beneficeranno della riapertura le attività offline rispetto a quelle online, considerando la domanda inespressa di cenare fuori casa e fare acquisti in negozio. Tra i potenziali beneficiari ci saranno le aziende cinesi esposte alla spesa per beni voluttuari, anche grazie ai risparmi elevati delle famiglie, per esempio alberghi, linee aeree, cinema, ristoranti, abbigliamento sportivo e cosmetici. I marchi del lusso globali dovrebbero guadagnare molto dalla ripresa del turismo internazionale, i consumatori vogliono divertirsi e “stare bene”, e i risparmi sono concentrati in particolare nelle mani delle famiglie a più alto reddito che sono il target di questi marchi. A prescindere dalle riaperture, le tendenze strutturali alla base dei consumi in Cina, ovvero la crescita della classe media e la ricerca di prodotti e servizi più costosi restano invariate.

 
Fonte: Rapporto sui consumi cinesi McKinsey 2023. Unicamente a scopo di esempio.

Le dinamiche dei consumi in Cina continuano a essere interessanti per gli investitori globali. Come investitori attivi, noi monitoriamo costantemente gli sviluppi del mercato e le implicazioni di investimento. Dopo tutto, lo dice Alice stessa in Alice nel paese delle meraviglie: “Potrei raccontarvi le mie avventure… cominciando da stamattina, ma è inutile riandare a ieri perché allora ero un'altra persona”.

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Jian Shi Cortesi

Investment Director
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